I genealogisti moderni sono concordi nell’affermare la discendenza della “Gens Mattani” dal re Saul figlio di Kish della Tribù di Beniamino che regnò sui territori di Giuda e di Israele per venti anni dal 1030 al 1010 a.C.
La stirpe di Saul visse nei millenni e giunse fino a noi anche se dimenticata dai fasti sovrani.
Capovolgimenti sociali, guerre e devastazioni portarono nell’anno 734 a.C. i superstiti della Casa di Saul, insieme ad una parte consistente della Tribù di Beniamino, ad una emigrazione forzata verso Oriente che in alcuni casi si spinse fino alle remote regioni della Bactriana e della Dranciana costituendo un nucleo ebraico conosciuto come le leggendarie “Tribù perdute del popolo d’Israele”, in particolare quelle ad ovest dell’Indo.
La “Tribù perduta di Beniamino” fu parte attiva nella creazione e nella trasformazione di quelle civiltà al punto tale da lasciare una traccia indelebile nella cultura di quei popoli e il ricordo perdurò nei millenni a seguire.
I discendenti della Casa Reale di Saul furono definiti “Mattani” per il loro altruismo e per la loro prodigalità.
L’aggettivazione derivata dalla lingua ebraica contraddistingue, con questo appellativo, “coloro che donano”.
Dopo secoli di storia, ancora oggi, in Pakistan “la città di Mattani” è il centro delle attività sociali, economiche e commerciali della zona e, dopo quasi 27 secoli, vi perdura il celebre mercato fondato da questa famiglia: il “Mattani ada”, principale centro di commercio delle zone circostanti.
Successivamente all’epopea delle Crociate, ritroviamo un piccolo nucleo della famiglia “Mattani” in Toscana.
Esistono due diverse ipotesi circa della ricomparsa della famiglia Mattani in Palestina ed in Italia.
Da un’ipotesi di studio dello storico Vittorio Emanuele Caramelli di Clavesana poi ripresa dall’araldista Italo Viciconte di Zoara, sappiamo con evidente certezza che ci fu un parziale ritorno dei Mattani dal Pakistan in Palestina e di lì alla fine delle Crociate in Italia, e precisamente in Toscana.
Diversa e interessante ipotesi, che non contrasta con l’altra, è quella che vuole collocare un parziale ritorno in seguito alla colonizzazione greca di Alessandro il Grande, quando i commerci si fecero assidui e di conseguenza le culture iniziarono a fondersi, integrarsi ed amalgamarsi anche dopo la morte di Alessandro.
I punti fermi di questa storia rimangono:
Il cognome “Mattani”, storicamente accertato, di discendenza dal re Saul.
La presenza dei Mattani in Terrasanta al tempo delle Crociate.
La presenza della famiglia Mattani in Toscana.
Sono oggi l’acclarato patrimonio che appartiene alla realtà storica da oltre due secoli.
L’attuale Capo di Nome e d’Arme della famiglia “Principesca nativa” dei Mattani di Kerak, il principe Enzo, è nel pieno diritto di rivendicare la discendenza da “Saul, primo Re d’Israele”. Non avendo però questo Re, di biblica memoria, una storica e specifica cognomina, se non quella “d’Israele”, può in alternativa optare per la cognominazione di “Kerak” quale “Principato Crociato”, onde dare forza ad una appartenenza ad una delle “dieci tribù perdute d’Israele”.
Può, inoltre, legittimamente, “porre in cuore”, nella sua Arma, lo stemma della Tribù di Beniamino, che così viene blasonata:
“d’azzurro al lupo al naturale passante su un prato erboso“.
Fonte: Manoscritto del 1948 del principe Ottavio Mariano Paciotti di Montefabbri.
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